
Adoro andare al mercato, specialmente nelle belle giornate di sole come oggi 1 Marzo, alla Porta Palazzo di Torino vendevano 10 carciofi mammole ad 1 €, subito mi è venuto in mente una ricetta provata in un noto ristorante di Roma. A modo mio proverò ad eseguire: “i carciofi alla giudia”, uno dei piatti più buoni e tipici della cucina giudiaico-romanesca, ideale in primavera e per Pasqua, stagione delle Mammole ovvero dei carciofi senza spine con le punte arrotondate a fiore.
Ingredienti
2/3 carciofi mammole grandi a commensale;
sale, pepe;
abbondante olio di arachidi per friggere;
1 limone;
Costo del piatto circa 3 €;
Procedimento
prendere i carciofi e pulirli delle foglie esterne fino a trovare le foglie dai bordi inferiori bianchi, con un coltello affilatissimo tagliare ai petali delle mammome partendo dall’esterno all’interno come una rosa, pulire i gambi e togliere la parte esterna:
In una terrina mettere dell’acqua fredda con del ghiaccio, e un limone spremuto, adagiarvi i carciofi puliti e lasciarli li fino a frittura in modo che non si anneriscano;
Asciugarli e sbatterli testa contro testa a 2 a 2 per aprirli e appiattisli come un fiore;
In una padella con bordi alti mettere abbondante olio, portare ebollizione e immergervi i carciofi, cuocere per almeno 5 minuti per lato, ma la vera prova di cottura sarà il manico che si farà facilmente trapassare da una forchetta o da uno stuzzicadenti;
Adagiare a cottura ultimata su carta forno, salare e pepare e buon appetito, come abbinamento vi darò un bun bicchiere di acqua frizzante fresca, perchè con i carciofi nessun vino potrebbe sostenere il confronto, inoltre anche il disciplinare dei sommelier dice che con carciofi,gelato e pietanze con forte presenza di aceto nessun abbinamento!!!